Gay & Bisex
Uno zio super dotato
di Simonecrini
24.06.2021 |
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"Lentamente mi girai e lui mise la sua mano sotto la gonna, un brivido di piacere mi sali per tutto il corpo, tanto da leggermente inarcarmi in avanti, ..."
Quando con Marco ci rivedemmo per discutere dei problemi sorti, venne fuori quel che sapevo, riguardo lo zio che in pratica ci aveva beccati e voleva me a disposizione in cambio del suo silenzio. Sarebbe successo il primo sabato utile, mancavano un paio di giorni, trascorsi velocemente, ma con una certa preoccupazione nella mia mente. Quel sabato Marco mi telefonò, dicendomi solo poche ma precise parole "oggi pomeriggio alle 15 da lui". In perfetto orario suonai alla porta di Mario, che mi venne ad aprire in accappatoio "benvenuta, entra" . Era la prima volta che qualcuno mi si rivolgeva al femminile, la cosa mi lasciò molto stupito ma sentii un senso di eccitazione salirmi lungo il corpo. "Siediti pure" disse con voce tranquilla ma decisa, e mi accomodai su una poltrona di fronte al divano dove prese posto da solo. Sicuramente volontariamente fece aprire la parte bassa dell'accappatoio, facendo ben vedere il suo arnese a riposo, ma che mi colpi particolarmente :anche da moscio era molto lungo, avrei successivamente saputo le misure, ma quel che mi lasciò pietrificato era la circonferenza:anche a riposo era paurosa... Il mio sguardo continuava a soffermarsi su quell'arnese mai provato ne' visto , forse nemmeno sui giornali porno e neanche in vhs, che mi faceva una certa paura. "È 22 di lunghezza x20 di circonferenza, ma tranquilla, lo so usare" furono le sue parole che penso secondo delle buone intenzioni avrebbero dovuto rasserenarmi, ma non successe, anzi, mi stavo seriamente preoccupando. "Ti ho preparato delle cose in camera, vai e indossa tutto quel che trovi, voglio che tu sia come ti ho pensata". Continuava a parlarmi al femminile, e la cosa mi piaceva non poco, mi alzai quasi meccanicamente dirigendomi verso dove lui mi indirizzava, entrai nella stanza, lasciando socchiusa la porta. "Tranquilla, non guardo, adoro le sorprese". Iniziai a spogliarmi e una volta completamente nudo, cercai di capire cosa indossare prima e cosa poi. Era la prima volta e sicuramente il mio impaccio sarebbe stato evidente se qualcuno mi avesse visto all'opera. Indossai prima di tutto un perizoma minuscolo, non della mia taglia, il mio cazzo rimaneva compresso nella poca stoffa del davanti, infilai il sottile filo della parte posteriore tra le chiappe, e mi concentrai sul reggiseno, che maldestramente cercavo di far entrare senza sganciare i fermagli posteriori... Fu un'impresa, ma anche quest'operazione fu conclusa. Poi c'erano delle calze, ma anche la giarrettiera, non fu difficile, in un minuto erano aderenti al mio corpo. Poi una gonna a quadri rossa e nera, cortissima ma incredibilmente della mia misura, non fu difficile neanche in questo caso metterla. Mancava la canottiera, molto aderente, probabilmente di una misura in meno del necessario, ero pronto (o pronta?) quando sulla sedia notai una parrucca. Con voce timida domandai "Anche la parrucca?", "Certo tesoro, anche quella". Ero pronto ormai, allo specchio non mi riconoscevo, ero veramente un'altra persona, però mi piacevo. "Finito, sono pronto" fu l'unica frase che riuscii a dire, e lui "Vieni, fatti vedere".. tornai nel salone, l'accappatoio era sparito, lui era nudo, il cazzo appena in erezione, mi fermai di fronte a lui che disse "La prima cosa che da ora in poi devi fare, è parlare di te al femminile, come farò io con te. Ora girati, fatti vedere". Lentamente mi girai e lui mise la sua mano sotto la gonna, un brivido di piacere mi sali per tutto il corpo, tanto da leggermente inarcarmi in avanti, offrendogli il mio culo a pochi centimetri dal suo viso. "Mmmm, meglio di come pensavo" disse lui spostando leggermente il filo del perizoma, mettendosi poi un dito in bocca per umidirlo prima e poi pian piano affondarlo nel mio culo. Si alzò ed iniziò a strusciarsi dietro di me, ora il cazzo lo sentivo duro sfregare la parte delle cosce ed anche la zona del filo del perizoma, tornato al suo posto. Mi girò verso di lui, la sua lingua si insinuo' con mia sorpresa nella mia bocca cercando la mia, ed io, più per curiosità misi una mano sul suo cazzo, per capirne finalmente le dimensioni reali. Ebbi un sussulto, facendo un mezzo passo indietro : era veramente enorme, e doppio in una maniera assurda. Giuro che mi fece paura. "Stai tranquilla amore, ti ripeto che so usarlo, e bene". Mi diede la mano, ci dirigemmo in camera da letto, lui si stese e mi invitò per un 69. Salii con la bocca rivolta al suo cazzo, ma ero vestito, i miei movimenti erano impacciati. La mia lingua passava sulla pancia, scendendo verso l'asta che superava abbondantemente l'ombellico, scendeva lentamente verso le palle, anche loro grandi e dure. Lui mi aveva alzato la piccola gonna, aveva di nuovo scostato il filo del perizoma, ed aveva iniziato a passare le dita all'altezza del mio (timoroso) buco. D'improvviso ci affondò la lingua e un nuovo fremito mi fece sussultare, iniziando a pomparlo velocemente. Ma non riuscivo prenderlo tutto in bocca, anzi,oltre a un buon tre quarti non andavo. Mi chiese di spogliarmi completamente, dandomi una mano, mi fece mettere a pancia in giù sul letto, con un cuscino sotto bacino , in modo che il mio culo sporgesse, e sentii la sua lingua partirmi da dietro al collo, lentamente, scendere fino all'inizio delle natiche, che al momento giusto apriva con le mani, e poi risalire... Si fermò, dopo qualche secondo la sua cappella puntava il mio buco, che con una mano allargava mentre con l'altra indirizzava il cazzo verso il punto giusto. Appena lo appoggiò all'ingresso con un colpetto sentii le pareti allargarsi, poi vari colpetti che permettevano al suo enorme arnese di entrare ed allargarmi sempre di più. Ad un certo punto il dolore aveva sovrastato il piacere, i miei occhi iniziarono a lacrimare, cercai di resistere, fino a quando riuscii a dire "Basta ti prego, fa troppo male!". Si fermò lasciando il suo cazzo fin dove era arrivato, con voce calma ma decisa disse "Se vuoi mi fermo, ma se lo faccio mi fai sborrare con un pompino, e non devi perderne neanche una goccia". L'unica cosa che non ero mai riuscito a fare, ed ancora oggi è un mio limite, era proprio farmi venire in bocca, quindi rassegnato, con un filo di voce il mio "no continua" fu per lui un gradito invito. Mi scopo' in quel modo senza nessuna pietà, entrando ed allargandomi centimetro per centimetro, e con voce soddisfatta sentii dirgli "visto? Sono in fondo, non era così complicato". La mia vista era appannata, anche e soprattutto per le lacrime che avevano allagato i miei occhi, non vedevo l'ora che finisse, i suoi movimenti erano ora intensi, stava per venire finalmente!!! "Eccomi troia, eccomi!!!!!". Il suo fu un vero e proprio clistere di sborra, mi sentii pieno come mai mi era successo.. Finalmente sfilò quel tubo enorme dal mio culo, rimasi per un po' nella stessa posizione, il bruciore era tanto, non avevo forze. Mentre cercavo di riprendermi lui mi disse "ogni sabato, mi raccomando, ogni sabato, alle 15 qui.". E questo fu solo l'inizio di una storia e di quello che mai avrei lontanamente sognato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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